All'interno del contesto attuale, garantire un approvvigionamento delle risorse energetiche sicuro e a prezzi accessibili da un lato, e combattere il cambiamento climatico dall'altro, sono due imperativi di pari importanza, tra cui è assolutamente necessario trovare un equilibrio.
Questo quello che emerge dalla ventiquattresima edizione del World Energy Markets Observatory, pubblicazione annuale di Capgemini, condotta in collaborazione con De Pardieu Brocas Maffei, Vaasa ETT e Enerdata, che monitora i principali indicatori nei mercati dell'elettricità e del gas in Europa, Nord America, Australia, Sud-est asiatico, India e Cina.
Il rischio a lungo termine rappresentato dalla dipendenza dell'Europa dall'approvvigionamento di gas russo ha raggiunto il punto di non ritorno a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. La riduzione della produzione di gas nel continente europeo e l'aumento del consumo di questa risorsa hanno infatti esacerbato la dipendenza dal gas russo. Attualmente, la sicurezza dell'approvvigionamento di gas per il prossimo inverno dipenderà da tre fattori: il rifornimento degli impianti di stoccaggio; l'identificazione dei flussi per l'importazione di gas e, soprattutto, l'efficacia delle campagne di riduzione del consumo di energia.
Le problematiche geopolitiche hanno rafforzato la consapevolezza a livello europeo di quanto sia necessario sviluppare piani per la produzione interna di energia, come quella da fonti rinnovabili e quella nucleare. Sebbene l'uso del carbone sia aumentato e le emissioni di gas serra nel 2022 e 2023 saranno probabilmente superiori a quelle del 2021, ci sono due fattori che potrebbero contrastarne l'impatto. In primo luogo, l'efficacia della conservazione dell'energia potrebbe avere un impatto significativo sulle emissioni di gas serra. In secondo luogo, il rallentamento economico globale della seconda metà del 2022 potrebbe ridurre il consumo di energia e le relative emissioni di gas serra.
Nonostante queste tendenze, e come evidenziato da pacchetti UE come Fit for 55 e REPowerEU, dall'Inflation Reduction dell'amministrazione Biden e dai piani climatici nazionali aggiornati di diversi paesi, tra cui l'India, i governi dei principali responsabili delle emissioni globali si dimostrano comunque molto propensi a combattere la crisi climatica.
Gli impatti dei cambiamenti climatici causati dall'uomo sono sempre più evidenti in tutto il mondo: tra i 3,3 e i 3,6 miliardi di persone vivono già in contesti altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici.
Pertanto, gli interventi a breve termine per migliorare le sfide devono essere accompagnati da una costante attenzione per una transizione energetica di successo nel medio e lungo termine.
Ulteriori ritardi nella riduzione delle emissioni potrebbero aumentare notevolmente i costi economici e sociali. Anche gli sforzi di stimolo e di ripresa associati alla pandemia si sono rivelati un'opportunità mancata, visto che solo il 6% dei 15.000 miliardi di dollari di finanziamenti del G20 per la ripresa nel 2020 e 2021 è stato destinato all'energia pulita.
L'attuale crisi offre ai mercati energetici globali e ai governi l'opportunità di affrontare le due questioni contemporaneamente. Implementando soluzioni come la riduzione del consumo di energia e il ricorso a solare ed eolico nel breve termine e applicando i più grandi pacchetti di misure per combattere il cambiamento climatico della storia, possiamo ottenere progressi significativi in questi due ambiti di estrema importanza.
Capgemini Italia spa - Via di Torre Spaccata, 140 - 00173 Roma - Tel. 06 231901 - Fax 06 23269218 - www.capgemini.com