Si è appena conclusa 'Bookcity', l'affollata tre giorni di festa dei libri a Milano, che ha ospitato alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli la presentazione del volume 'Eni, la storia di un'impresa' che racconta a più voci l'impegno italiano nel settore energetico e ripercorre, per la prima volta in ambito editoriale, 70 anni di storia attraverso documenti di archivio. Sul palco alcuni degli autori e il 'padrone di casa' Massimiliano Tarantino, direttore della Fondazione che ha curato la pubblicazione. Lo storico dell'impresa Daniele Pozzi ha sottolineato l'"approccio scientifico e non celebrativo" che ha caratterizzato la stesura dell'opera a cui ha contribuito. “È stata una grossa ricerca che ha potuto avvalersi del materiale assolutamente indispensabile conservato nell'archivio storico dell'Eni”, ha spiegato. “Quello che emerge da questa storia è una grande continuità, cioè il fatto che questa azienda non è qualcosa che cambia perdendo la sua identità ma è un'identità che si adatta ai cambiamenti economici e sociali che ha affrontato nel suo periodo di vita riuscendo a mantenere un nucleo costante. Non c'è mai un tradimento della missione e dello stile: Eni è stata ispirazione e traino in un panorama culturale, sociale e politico per molti aspetti ostile al concetto di impresa”.
Il consigliere scientifico di 'Limes', Fabrizio Maronta, anche lui tra gli autori, si è soffermato sull'ultima parte del libro "che dà voce ai 4 amministratori delegati che si sono avvicendati alla guida di Eni dalla privatizzazione a oggi con l'ultima intervista, quella a Claudio Descalzi, che introduce un elemento di profonda compenetrazione anche nel business energetico dell'azienda della tecnologia informatica che è uno degli elementi in cui si declina meglio la contesa tra Usa e Cina, una delle cifre strategiche del nostro tempo". Luciano Segreto, docente all'Università di Firenze, l'altro autore presente, ha apprezzato la scelta di illustrare il percorso di Eni usando "più voci attraverso persone con competenze diverse che hanno sensibilità differenti e hanno consentito di proporre al meglio la lettura di un soggetto complesso come Eni che tiene insieme la storia di uomini e donne in quasi tutti i continenti e rappresenta con orgoglio il nostro Paese”.
Ha partecipato per Eni la direttrice della Comunicazione esterna, Erika Mandraffino: "Eni sta per compiere 70 anni – è un passaggio del suo intervento – e ci troviamo in uno dei momenti più cruciali della storia dell'energia perché dobbiamo affrontare una sfida epocale, quella della transizione energetica, e vogliamo farlo da protagonisti coniugando sicurezza e decarbonizzazione che rappresentano le due direttrici su cui oggi l'azienda genera valore. Tornando alla storia, penso alle competenze eccellenti e all'innovazione che sono il motore della nostra crescita, allora come oggi. L'innovazione è da sempre nel Dna di Eni – ha proseguito – e si esprime nel cercare nuove modalità per migliorare i processi industriali, per aumentare la propria efficienza energetica e ridurre l'impronta ambientale. E quest'esigenza è sempre più chiara, in un'epoca di cambiamenti rapidi che richiede l'acquisizione di competenze e soluzioni sempre nuove, per raccogliere appieno le sfide dello scenario attuale".