L'inquinamento dell'aria rappresenta una vera e propria emergenza non solo nelle grandi città e nelle zone ad alta densità di traffico e presenza industriale, ma anche nelle città di minori dimensioni e nelle zone montane.
Secondo i dati Arpa Lombardia, ad esempio, si registrano punte di inquinamento molto elevate anche in zone montane in provincia di Sondrio, nelle valli alpine e a Meda; inoltre città minori come Cremona, Pavia, Frosinone spesso sorpassano grandi centri come Milano in termini di giorni consecutivi di sforamenti dai limiti alle polveri sottili imposti dall'UE (dati Legambiente, ottobre 2017).
In queste zone, il riscaldamento rappresenta uno dei maggiori responsabili delle emissioni inquinanti in atmosfera, anche in luce del massiccio uso di biomassa e legna da ardere al di fuori dei centri maggiori. in Lombardia, ad esempio, la legna e il pellet contribuiscono per il 47% alla produzione di PM10 nell'aria. Recenti dati ISPRA rielaborati da Innovhub, rivalutano il peso del riscaldamento domestico nell'inquinamento dell'aria, in particolar modo per quanto riguarda il particolato (PM), gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e le diossine (PCDD-PCDF). Su questi aspetti, come ricordato anche da uno studio modellistico dell'ENEA, pensano molto le attuali politiche di decarbonizzazione basate, tra l'altro, sull'incentivazione dell'utilizzo delle biomasse.
“Il tema della salvaguardia della salute legata alla qualità dell'aria che respiriamo è legato a doppio filo con le scelte energetiche strategiche del Paese, a ogni livello”, spiega Andrea Arzà, Amministratore Delegato di Liquigas, leader italiano nella distribuzione di GPL e GNL, combustibili caratterizzati da emissioni estremamente limitate di polveri sottili. “È necessario compiere scelte coraggiose che siano in grado di modificare a monte le condizioni che provocano l'incremento delle sostanze inquinanti. Il riscaldamento domestico è il principale settore coinvolto nell'aumento delle polveri sottili, in particolar modo la combustione delle biomasse, ed è sempre più necessario porre l'attenzione verso l'ottimizzazione di questo comparto accanto ai segmenti su cui l'attenzione è decisamente superiore come industria e trasporti”.