Una strategia vincente
Il risultato raggiunto da Eni è la prova del successo del modello integrato di esplorazione e sviluppo messo in atto nel corso degli ultimi anni, che ha consentito di ridurre il time-to-market dei nuovi progetti, assicurando allo stesso tempo il rispetto delle stime di investimento iniziale.
Claudio Descalzi ha commentato: “Sono orgoglioso dei risultati che abbiamo ottenuto nel 2017, e che hanno confermato la validità del modello operativo di Eni. La nostra ormai ben nota leadership nell'esplorazione è ora affiancata da una capacità di esecuzione dei progetti al top nell'industria petrolifera. In meno di tre anni abbiamo messo in produzione sette campi giant, anticipando i tempi previsti e riducendo i costi, in un contesto di prezzi estremamente difficile, in cui l'industria petrolifera era concentrata unicamente a posticipare ogni iniziativa di sviluppo. Ancora una volta raccogliamo i benefici del valore delle competenze e della coesione della nostra squadra”.
Il modello esplorativo
La strategia esplorativa di Eni è guidata dagli obiettivi di rapidità del time-to-market e dell'ottimizzazione dei costi nel convertire le scoperte in produzioni. L'esplorazione è e rimarrà, anche nel futuro di Eni, “il baricentro del nostro potenziale di crescita”, come l'ha definita Claudio Descalzi.
I record di Eni
Nel corso del 2017, Eni ha avviato, in anticipo sulle previsioni, la produzione dei campi di East Hub in Angola, OCTP in Ghana, Jangkrik in Indonesia e, in tempi record per l'industria, Zohr, il più grande giacimento a gas del Mediterraneo, in produzione a meno di due anni dalla decisione finale d'investimento (FID). La produzione operata di questi quattro campi ammonta a oggi a circa 310 mila barili/g, che è pari a 160 mila boe/giorno di produzione in quota Eni.