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Key Choice 2025, l'approccio di domanda e offerta ai contratti Ppa

L'intervento di Andrea Marchisio, partner Elemens, in vista di Key Choice 2025, il 4 marzo a Rimini

Negli ultimi mesi i costi dell'energia sono tornati a salire, pesando sulle tasche dei consumatori italiani e, in particolare, sulla competitività dell'industria nazionale. È un fenomeno ciclico che riaccende puntualmente il dibattito sul "decoupling", ovvero la separazione dei costi dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili da quelli del gas, che oggi è possibile già attuare attraverso consolidate soluzioni di mercato, come i Ppa, oppure – per i soli energivori – anche con nuovi meccanismi regolatori come l'Energy Release 2.0.

I Ppa a livello europeo sono ormai uno standard consolidato. Rispetto ad altri mercati europei, Germania e Spagna su tutti, l'Italia non emerge tra i paesi leader, ma vede sempre più impianti sotto contratti di lungo termine, con il 2024 che ha rappresentato l'anno record per i Corporate Ppa (circa 600 MW su quasi un 1 GW di capacità contrattualizzata totale).

Tra gli off-taker italiani di Corporate Ppa già oggi emerge la leadership del settore tech, che sarà ulteriormente trainato dal segmento dei data center, per i quali è essenziale studiare le diverse strade di energy management attraverso le rinnovabili, off-site e on-site, e gli scenari di prezzo all'ingrosso e finale, anche alla luce dell'evoluzione delle componenti tariffarie.

Ad ogni modo, trasversalmente sui vari settori, quasi tutti gli energy manager delle aziende di medio-grandi dimensioni, per le quali la bolletta e/o la sostenibilità assumono una certa rilevanza nell'ambito del loro business, hanno avuto l'opportunità di valutare queste soluzioni, o almeno di conoscerne i contorni.

La consapevolezza crescente della “domanda finale” si avverte anche da come, per far funzionare i Ppa, l'interlocuzione tipica tra le parti, dall'essere - giustamente ma forse fin troppo esclusivamente - concentrata sulla necessità che i produttori comprendessero le esigenze dei consumatori, sta oggi rivelando che anche i potenziali off-taker aziendali si sforzano di comprendere la prospettiva dei produttori, consapevoli che sarà anche l'asta del FerX ad attrarre nuova capacità e progetti.

Inutile negare che, per molti Ipp, i Cfd assegnati dal Gse sono senz'altro un first best se in grado di reggere determinati valori tariffari, ma bisogna anche badare a tre elementi che mantengono viva l'opzione Ppa.

Innanzitutto, non tutti i progetti troveranno spazio nel contingente d'asta.

Secondariamente i Corporate Ppa possono senz'altro competere sul prezzo fintantoché i consumatori finali misurano la propria disponibilità a pagare anche alla luce della capacità di un Ppa di fronteggiare una volatilità che è tornata a mordere.

Infine, la stessa regolazione svolgerà un ruolo centrale nello stimolare contratti privatistici di lungo termine attraverso garanzie pubbliche di prossima attuazione, che interverranno a puntellare proprio lì dove i Corporate Ppa italiani hanno spesso sofferto e continuano a soffrire, ovvero sul rischio controparte (e quindi sulla bancabilità).

Benché si tenda a pensare che i produttori agiscano monoliticamente, la realtà ci descrive una certa diversificazione di approccio strategico tra gli operatori, che non si riduce al banale binomio tra aste e Ppa; una diversificazione che spesso avviene anche all'interno della stessa pipeline del singolo operatore, se non addirittura a livello di singolo progetto.

Lo stesso Energy Release 2.0 è strutturalmente impostato per combinarsi con altre route-to-market, richiamando i produttori ad una riflessione ancora più profonda sul risk management del proprio portafoglio, e ce ne sono diversi che – come stiamo direttamente verificando sul campo – non si stanno sottraendo al confronto diretto con gli energivori.

Tutto ciò sta facendo superare il tipico solipsismo degli operatori di entrambi i fronti, evidenziando un crescente bisogno di dialogo aperto e strutturato tra offerta e domanda.

Un confronto che deve mettere sul tavolo tutte le opzioni disponibili, i punti di incontro e le barriere esistenti, in modo da affrontarle e superarle. Anche quest'anno, questo tavolo lo mette a disposizione Key Choice a Rimini martedì 4 marzo 2025.

Key Choice - Unlock the future of Ppa, organizzato da Key in collaborazione con Elemens, e con il supporto di Solarplaza, pone in connessione produttori di energia rinnovabile, aziende energivore, trader, istituzioni e investitori con l'obiettivo di facilitare la stipula di contratti Ppa (Power purchase agreement).

Martedì 4 marzo 2025 presso il Palacongressi di Rimini.



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