Si è tenuto ieri a Roma il convegno organizzato da Federesco “Green Building europeo: le opportunità per il settore delle ESCo”. L'evento ha offerto l'occasione di fare il punto sulla nuova direttiva Case green, su cui Consiglio e Parlamento europeo hanno da poco raggiunto un accordo, che ora andrà ratificato dalle due istituzioni (v. Staffetta 07/12/23).
Durante il convegno, Antonello Pezzini dello European Economic and Social Committee ha presentato i risultati di uno studio di Federesco: ristrutturare tutti gli edifici condominiali con classe energetica E, F e G entro il 2033 – come inizialmente previsto dalla proposta della Commissione UE – significherebbe ristrutturare il 74% delle abitazioni italiane, riducendo il consumo di gas per il riscaldamento di circa 26 miliardi di metri cubi l'anno, pari al 35% del totale, e le emissioni di CO2 di circa il 34%; il piano richiederebbe un investimento complessivo di circa 800 miliardi, 80 miliardi all'anno in dieci anni. In allegato la presentazione.
Oltre a Pezzini hanno preso parte al dibattito il presidente del Gse, Paolo Arrigoni, il presidente del Cni, Domenico Perrini, la direttrice del dipartimento Unità per l'efficienza energetica dell'Enea, Ilaria Bertini, Arturo Cancrini dello studio Cancrini & Partners, Raffaele Mellone, del Fondo italiano per l'efficienza energetica, il ceo di Comat Servizi Energetici, Federico Augusti, e Francesco Gravina di Mic Srl – Gruppo Gravina, il presidente di reti professioni Tecniche, Armando Zambrano, e Claudio Ferrari di Federesco.
“Insieme agli operatori del settore – ha commentato il presidente di Federesco Claudio Ferrari – abbiamo dimostrato che un'alternativa al Superbonus esiste, è solida e rafforzerebbe le aziende italiane. Le ESCo possono garantire diverse tipologie di interventi e tutti sarebbero finanziati con i risparmi le attività di efficienza sono in grado di generare. Un'opportunità unica per il settore e per il Paese”.