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Elettricità, la classifica dei venditori

Enel resta in testa perdendo volumi, seguono in crescita Edison e Hera. A2A scavalca Eni e Axpo. Concentrazione in lieve calo. L'aumento dei piccoli fornitori non "morde" i big

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Enel, Edison e Hera si confermano in testa alla classifica dei principali venditori di elettricità al mercato finale nel 2019, ma con la prima che perde volumi mentre le seconde ne guadagnano. E' quanto emerge dalla tabella 2.28 della relazione annuale Arera pubblicata ieri sera (per la precedente edizione v. Staffetta 02/08/19) che vede A2A risalire posizioni scavalcando Eni e Axpo e l'ingresso in classifica di Engie, Agsm Verona e Nova Coop.

Più nel dettaglio a fronte di vendite totali nazionali in leggero aumento (+1 TWh a 226,1 TWh) la quota di Enel scende di qualcosa (36% contro il 37,6%) a 92,3 TWh con una contrazione di oltre 4 TWh di cui 3 nei segmenti in bassa tensione, dove perde oltre 1 milione di clienti domestici, e in media tensione. Al secondo posto resta il gruppo Edison, con una quota complessiva del 5,4%, in aumento rispetto al 4,9% del 2018 con 1,3 TWh in più, grazie a una netta crescita delle vendite nella media e nell'alta tensione. Anche il gruppo Hera (+1,5 TWh) mantiene la terza posizione, con una quota in crescita al 4,9% rispetto al 4,3%, principalmente nel domestico e nell'alta tensione.

Le novità nella classifica riguardano, invece, la quarta e la sesta posizione, nelle quali si trovano gli stessi gruppi del 2018, ma in posizione invertita: il gruppo A2A, con oltre +2,3 TWh sale dal sesto al quarto posto, viceversa il gruppo Eni con -0,6 TWh scende dal quarto al sesto, mentre resta quinto Axpo che incrementa i volumi di 1,6 TWh. Hanno guadagnato diverse posizioni, inoltre, i gruppi E.ON, Alperia, Egea ed Engie, che entra nella classifica dei primi 20 da cui era assente nel 2018, mentre in discesa risultano i gruppi Iren, Duferco, Cva e Repower. Tra le new entry in classifica anche Agsm Verona (19ma) e NovaCoop (20ma).

Il gruppo Enel mantiene la sua posizione nel mercato totale innanzitutto grazie alla sua sostanziale dominanza nel mass market, costituito dal settore domestico e dai clienti non domestici allacciati in bassa tensione: poco più di metà di questo mercato – il 50,7%, per la precisione – è servito da Enel, mentre Hera ed Eni, in seconda e terza posizione, possiedono quote assai distanti (rispettivamente del 4,2% e del 3,7%). Dal 2016, inoltre, Enel mantiene saldamente la prima posizione anche nei segmenti dei clienti non domestici in media e in alta/altissima tensione, che aveva perso nel 2013.

La crescita delle vendite del gruppo A2A, complessivamente pari al 26%, è avvenuta principalmente nel segmento non domestico e, in particolare, nelle vendite ai clienti non domestici in bassa tensione. Viceversa, il gruppo Eni ha perso molto terreno tra i clienti non domestici, specialmente quelli in alta tensione, mentre ha accresciuto le proprie vendite tra le famiglie; nel complesso, comunque, i quantitativi di energia elettrica che ha venduto nel 2019 risultano inferiori del 5% rispetto a quelli del 2018.

Nel 2019 il livello di concentrazione del mercato totale è lievemente diminuito: quasi tutte le misure normalmente utilizzate per misurarlo, infatti, registrano un miglioramento rispetto al 2018. Il C3, ossia la quota dei primi tre operatori (gruppi societari), è sceso al 46,3% delle vendite complessive, mentre era al 46,8% nel 2018. Anche l'indice HHI è diminuito a 1.465 da 1.557 nel 2018, rientrando appena al di sotto della prima soglia di attenzione di 1.500. Un valore di HHI compreso tra 1.500 e 2.500 indica, infatti, un mercato moderatamente concentrato, mentre un valore superiore a 2.500 ne indica uno fortemente concentrato (il valore massimo dell'indice è 10.000).

Nel 2019 il 67% dell'energia consumata dalle famiglie è stata venduta dal gruppo Enel (70% nel 2018); con una quota del 6,4%, il secondo gruppo è Eni, mentre Acea ha mantenuto la terza posizione con il 3,3%. Complessivamente, i primi cinque operatori (oltre a quelli già citati, Hera e A2A) detengono l'82,5% del settore domestico (l'84,7% nel 2018). Anche nel caso delle vendite a clienti non domestici in BT, la quota di Enel, pari al 37,7% (in discesa rispetto al 39,3% dell'anno precedente), rimane ben distanziata dal 5,2% del secondo in classifica, che è il gruppo Hera (in seconda posizione anche nel 2018). Seguono A2A con il 4,5%, che nel 2018 era in quarta posizione, Edison (in terza posizione nel 2018) ed E.ON (all'undicesimo posto nel 2018), entrambi con il 3,2%. Edison, che tradizionalmente inseguiva l'incumbent, ha mantenuto la quinta posizione nel mass market; nelle vendite ai clienti non domestici in AT e AAT Edison è tornato in terza posizione con il 13,7% (era quarto l'anno precedente) dietro a Axpo, che da terzo è passato in seconda posizione inseguendo Enel (14,7% contro il 18,5% dell'incumbent), e davanti a Duferco e a Green Network.

Edison è rimasta al terzo posto, con una quota del 6,7%, per i clienti in media tensione dove Hera ha mantenuto la seconda posizione con il 6,8%. In quarta posizione si trova il gruppo A2A, con il 5,8% (era sesto nel 2018), e in quinta posizione è rimasto il gruppo Axpo con il 5,3%. Il gruppo Eni, che nel 2018 era al quarto posto con una quota del 5,2%, nel 2019 è sceso al sesto con il 4,8%.

In base all'indicatore C5, pari al 45,9%, il segmento della vendita a clienti non domestici in media tensione è quello meno concentrato (Enel 21,2%), seguita dai successivi quattro gruppi, tutti molto vicini, con quote intorno al 6%. In ordine di grado di concentrazione si situano, poi, il non domestico in BT (che presenta un C5 del 53,7%) e, infine, il mercato non domestico in alta e altissima tensione (con un C5 del 69,5%).

Guardando ai tassi di switching nel 2019 il 14,3% dei clienti domestici – 4,2 milioni di famiglie – ha cambiato fornitore almeno una volta (16,9% dei volumi) una maggiore vivacità che secondo Arera "può essere stata stimolata dall'avvento della completa liberalizzazione del mercato elettrico che, fino a dicembre 2019, era attesa per il 1° luglio 2020 ed è poi stata rinviata al 1° gennaio 2022. Quanto ai non domestici dopo la flessione del 2018 il tasso è balzato dal 17,3% al 23,1% per 1,7 mln di punti (+3,1 punti percentuali in volumi) soprattutto grazie ai clienti in BT: "anche in questo caso - insiste Arera - probabilmente, una spinta agli spostamenti può essere derivata" dalla fine detta tutrela attesa a gennaio 2021. In media tensione il tasso è stato del 28,6% in lieve diminuzione, e in AT del 23,1%.

Guardando al solo mercato libero i volumi venduti sono aumentati di quasi 5 TWh a 211,8 TWh a poco più di 19 mln di clienti (+13,1%). In forte incremento il numero delle imprese attive con una variazione netta di +36 interamente da attribuire i piccoli operatori sotto 0,1 TWh forniti, aumentati di 42 unità. L'energia fornita media per operatore scende quindi a 444 GWh in calo di 469 del 2018 (1.349 nel 2007).

La classifica dei primi venti gruppi per vendite nel mercato libero - dove il livello di concentrazione è molto inferiore a quello complessivo, influenzato dalla maggior tutela - mostra, come di consueto, la predominanza del gruppo Enel, che nel 2019 ha mantenuto la prima posizione con una quota in sostanziale stabilità rispetto al 2018 (26,7%) e 1,1 TWh venduti in più, seguita da Edison al 6,1%, che si conferma seconda con volumi in forte crescita (+1,3 TWh) e da Axpo che con 1,6 TWh in più scalza Eni dalla terza posizione.

Nella relazione Arera fa notare come l'aumento del numero degli operatori di piccola dimensione non si sia tradotta in una riduzione delle quote di mercato dei grandi operatori: a fronte di un numero maggiore di player infatti la quota di vendite delle imprese sotto 1 TWh fornito si è ridotta al 14,5% del totale contro il 15,6% del 2018. Nel frattempo il numero dei venditori di grandissima o di grande dimensione (cioè con vendite superiori a 5 TWh) è rimasto invariato a 10, anche se al suo interno si registra l'avanzamento di Axpo nella categoria sopra i 10 TWh e, di conseguenza, la diminuzione da 8 a 7 del numero di venditori tra 5 e 10 TWh. La classe di soggetti con vendite tra 1 e 5 TWh è diminuita di una unità per via dell'ingresso di quattro nuovi soggetti e l'uscita di cinque. Sono entrate Alpiq Energia Italia, Global Power, Iberdrola Clienti Italia e Unogas Energia; sono uscite, invece, ERG Power Generation, insieme con Eviva in liquidazione, Free Energia, Metaenergia e Utilità, tutte passate nelle classi inferiori tranne Eviva, in liquidazione, che ha cessato l'attività.

Tra le vicende societarie di cui non si è già dato conto su queste pagine da segnalare che Free Gas & Power ha ceduto parzialmente l'attività a Smallenergy, che al contempo ha assunto la denominazione di Free Luce & Gas, Zefiro ha ceduto l'attività a Helios, Hera Comm ha acquisito l'attività da Blu Ranton e da Hera Comm NordEst (in questo caso si tratta di un'acquisizione parziale), mentre Libera Energia ha ceduto l'attività a Energia Etica. Nel 2019 in tutto 26 imprese, di cui molte provenienti dal settore del gas naturale, hanno avviato l'attività di vendita nel mercato libero elettrico, mentre 8 imprese l'hanno cessata.




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