Il nuovo metodo tariffario MTI-3 approvato dall'Arera il 27 dicembre 2019 (Delibera 580/2019/R/Idr) è l'esame di maturità – industriale - per il settore idrico.
Il calcolo tariffario non è più unidimensionale, costruito solo sull'analisi dei costi e degli investimenti realizzati (efficienza gestionale) ma allarga il perimetro alla valutazione degli aspetti qualitativi nella duplice accezione: da un lato la misura delle performance tecniche in termini di pianificazione degli investimenti e valutazione degli standard tecnici raggiunti e, dall'altro, la misura degli standard contrattuali nei diversi servizi forniti al cliente-utente.
Con questo approccio “multi-driver” viene progressivamente innestato, dal lato del regolatore locale, un modello di pianificazione più articolato partendo da un'analisi oggettiva delle performance storiche e un sistema di valutazione, conosciuto (e auspicabilmente condiviso) ex ante sia dal regolato sia dal regolatore.
Questo sistema “bonus-malus” è volto a premiare il conseguimento degli obiettivi e sanzionarne il mancato raggiungimento. I nuovi meccanismi incentivanti non premiano soltanto i migliori in assoluto, ma anche gli operatori che, partendo da situazioni più critiche, raggiungono livelli di sufficienza valutati, nel contesto specifico, best practice ed oggettivi segnali di miglioramento.
Dal lato degli operatori, la complessità del sistema di regolazione richiede al management una visione a 360 gradi dell'operatività aziendale: non è più possibile dirigere l'azienda per compartimenti stagni.
Bisogna costruire un flusso informativo fluido in grado di coinvolgere le diverse business unit ed arrivare ad una lettura integrata dei diversi risultati raggiunti per valutare gli obiettivi conseguiti e avere consapevolezza analitica e preliminare dei punti di forza e delle carenze della struttura.
Per le aree del Sud, storicamente più restie all'applicazione della regolazione tariffaria, invece, il nuovo metodo tariffario allunga la mano, introducendo strumenti duttili e flessibili per colmare le specifiche lacune territoriali ed incentivare l'adesione. Anche per le gestioni municipali (e incompiute) del Mezzogiorno la sfida è ambiziosa: si introducono strumenti semplificati per agevolare la partenza, ma definendo al tempo stesso anche gli obiettivi “impegnativi” per il prossimo quadriennio regolatorio in termini di progressiva industrializzazione del servizio.
Nel nuovo scenario regolatorio, l'iniziativa di formazione promossa dalla Luiss Business School con la società Rea Srl acquista una valenza peculiare di trade union tra il sistema accademico e istituzionale e le utility idriche che devono modellare i modelli economici alle specifiche peculiarità del territorio.
La prima edizione dell'executive programme prenderà avvio il 6 marzo 2020 a Milano, con durata trimestrale nella formula week-end e taglio executive e applicativo delle docenze. La faculty del Masid annovera principalmente operatori del settore, sia dal lato delle istituzioni, Autorità ed Enti d'Ambito, che dal lato degli operatori coinvolgendo le figure di spicco del management che dagli albori del ciclo regolatorio sono stati protagoniste di best practice nell'organizzazione aziendale.
Il Masid, diretto dal prof. Raffaele Oriani, vice Dean della Luiss Business School, con la condirezione di Maria Luisa Santella, direttrice dell'area Acqua e Ambiente di Rea, format unico e innovativo nel panorama della formazione manageriale, consentirà di affrontare le tematiche più calde nell'applicazione del nuovo e più sofisticato MTI-3.
* Condirettrice Masid e direttrice area Acqua e Ambiente di Rea Srl