Negli ultimi giorni l'abbassamento delle temperature medie nazionali ha spinto al rialzo a domanda gas, un aumento che pur mantenendosi su livelli lontani da quelli potenzialmente critici per il sistema si è aggiunto a una parallela contrazione dell'offerta dall'Algeria e via Gnl, provocando un forte incremento delle erogazioni dagli stoccaggi.
Nella giornata di ieri in particolare le erogazioni dalle scorte hanno toccato in 120 mln mc, circa la prestazione di punta massima per questa stagione (v. Staffetta 23/12/22).
A pesare sono stati da un lato un rialzo della domanda complessiva a 320 mln mc contro i 270-290 della scorsa settimana, con i prelievi civili sopra i 180 mln mc spinti dal freddo e anche il termoelettrico tornato vicino a 90; dall'altro, come detto, una ridotta offerta con gli apporti dall'Algeria che da inizio anno si sono attestati intorno ai 50 mln mc/giorno, contro i 75 medi di dicembre (ieri erano scesi a 38) - fattore su cui potrebbe aver pesato il rialzo dei prezzi di mercato di dicembre - e problemi per i terminali di Gnl.
Nel caso del Gnl, da segnalare che da sabato scorso a causa di condizioni meteomarine avverse in Alto Adriatico si sono ridotte fortemente (tra un 50 e un 70%) le immissioni di gas in rete dal terminale di Porto Viro, problema che secondo quanto comunicato da Edison dovrebbe protrarsi fino al 30 gennaio. In deciso calo dal 18 gennaio anche le immissioni dal terminale Olt di Livorno.
Le flessioni sono state solo in parte compensate da incrementi dei flussi dal Nord Europa a Passo Gries ed a Tarvisio.
Su quest'ultimo in particolare, negli ultimi giorni le consegne sono aumentate in modo visibile, toccando ieri i 48 mln mc, nonostante a monte i flussi di gas russo in transito dall'Ucraina - abitualmente il principale apporto per la frontiera con l'Austria - abbiano proseguito e accentuato il calo iniziato a inizio anno (v. Staffetta 17/01).
A partire dal 6 di gennaio il gas in ingresso giornaliero dalla Russia all'Ucraina a Sudzha, l'ultimo export russo all'Europa occidentale ancora attivo, si è progressivamente ridotto di circa un 45% rispetto ai livelli di dicembre e con esso i volumi in uscita dall'Ucraina verso la Slovacchia a Velke Kapusany, punto da cui proseguono poi per l'Austria e da qui in Italia (v. figura).
A Velke nella giornata di ieri sono entrati in Slovacchia solo circa 19 mln mc e altrettanti ne sono attesi oggi, afronte di volumi in ingresso a Tarvisio previsti di nuovo sopra i 45 mln mc.
L'incremento dei flussi dei giorni scorsi a Tarvisio deve quindi essere alimentato da una diversa fonte (l'Austria oltre ad avere un'elevata capacità di stoccaggio è interconnessa a sua volta con la Germania).
Il riempimento degli stoccaggi italiani resta comunque su livelli molto elevati: 76% nella giornata di ieri contro il 65% della corrispondente giornata del 2020.