E' stato presentato alla direzione Via del Minambiente nei giorni scorsi un progetto di impianto eolico offshore da 250 MW composto da 25 aerogeneratori galleggianti da 10 MW ciascuno da realizzare nel Canale di Sicilia.
L'impianto, che dovrebbe sorgere nella zona di mare antistante la costa occidentale della Sicilia, nell'area settentrionale del Canale, a circa 37 km da Marsala e a 32-35 km circa dalle isole di Marettimo e Favignana, è stato progettato dalla 7Seas Med di Taranto, una Srl legata alla danese Stiesdal Offshore Technologies di Odense.
La Stiesdal, titolare di una tecnologia per l'eolico galleggiante, è stata fondata nel 2016 dall'ex direttore tecnico di Siemens Wind Power, Henrik Stiesdal.
Presidente della 7Seas risulta Giuseppe Gino Carnevale, che è sua volta azionista di minoranza e consigliere della Stiesdal. Consigliere di 7Seas è anche Luigi Severini, titolare della società di ingegneria di Taranto che ha redatto il progetto. Il tipo di supporto galleggiante presentato nella documentazione del progetto è analogo a quello (Tetra) sviluppato dalla società danese.
La produzione lorda dell'impianto è stimata dal proponente in quasi 1 TWh all'anno, nello specifico 908 GWh/a, con un fattore di carico pari a 0,415. Assumendo perdite della rete di trasmissione, dal punto di generazione a quello di consegna, pari al 3,6% la produzione netta è stimata in 829 GWh/a.
Le valutazioni contenute nel progetto presentato al ministero in scoping si basano sull'utilizzo di una turbina Siemens-Gamesa SG 10-193 - con diametro del rotore di min. 193 e max. 220 metri, lunghezza delle pale 94 m e un'altezza finale della pala di circa 228, il mozzo sarà a circa 134 m sul livello del mare - anche se viene considerata la possibilità di utilizzare turbine equivalenti di altri produttori.
Il progetto prevede anche una sottostazione elettrica offshore galleggiante di trasformazione della tensione da 66kV a 220kV, cavi di interconnessione in MT, tra le turbine e tra queste e la sottostazione offshore; un cavo marino di trasporto dell'energia in AT; un punto di giunzione tra cavo marino e cavo terrestre; un cavo terrestre di trasporto dell'energia in AT; e una cabina di consegna per il collegamento alla rete di trasmissione elettrica nazionale (RTN).
L'investimento stimato inclusi i costi di sviluppo è di poco meno di 3 milioni di euro per MW, di cui poco meno di 21 mln per ogni aerogeneratore, quasi 118 mln per i cavi marini e 45 mln per la stazione offshore, per un totale di oltre 741 milioni di euro.
Sono un certo numero i progetti eolici offshore presentati in questi anni in Italia, anche se finora con scarso successo. Oltre a quello "near shore" di Beleolico a Taranto, l'unico finora ad essere andato avanti nell'iter (v. Staffetta 25/02), si possono ricordare i progetti di Mediterranean Wind Offshore Srl nel golfo di Gela in Comune di Butera (CL), quello di TG Energie Rinnovabili s.r.l. a Brindisi, i due progetti di FourWind Srl nello Streatto di Sicilia (Banco di Talbot e Banco di Pantelleria/Banchi Avventura), i tre progetti di Trevi Energy Spa (Chieuti (FG), Golfo di Mafredonia (FG) e Torre San Gennaro (BR)) nonché quello di Effeventi Srl a Termoli.