La crescita del settore Gnl small scale è ormai una realtà: dai trasporti alle reti isolate, dagli usi industriali alla distribuzione stradale, il sistema ha ormai acquisito una sua consistenza.
Molte sono tuttavia le sfide che il settore deve ancora affrontare per consolidarsi come alternativa ai carburanti e ai combustibili petroliferi. Il riesame da parte della Commissione europea della direttiva Dafi sui carburanti alternativi ha dato vita a un dibattito acceso sulla neutralità tecnologica e sull'opportunità di rivolgere tutte le “attenzioni” (piani, incentivi, agevolazioni) al vettore elettrico. Un'eventualità che mette in discussione anche la fiscalità di favore di cui gode il metano (e quindi il Gnl). Molta attesa c'è in questo senso anche sull'aggiornamento del Catalogo dei sussidi da parte del ministero dell'Ambiente.
La sfida principale è tuttavia quella delle infrastrutture: in Italia manca ancora la logistica primaria e la piccola crisi di approvvigionamento verificatasi in febbraio per il blocco del terminale di Marsiglia (da dove proviene gran parte del Gnl destinato in Italia via autobotte) ha reso evidenti le conseguenze di questa carenza.
Altra sfida è quella del bio-Gnl, settore in fase di decollo che promette di dare un'ulteriore sfumatura di sostenibilità al settore, mentre si è in attesa di interventi per stimolare la conversione del settore navale, anche in vista dei nuovi limiti alle emissioni che saranno in vigore dal 2020.
In questo speciale, oltre ad ospitare gli interventi dei protagonisti del settore, presentiamo anche alcuni dati sullo stato de settore in Italia: dalla consistenza del parco circolante dei mezzi pesanti a Gnl ai prezzi alla pompa, dallo stato di sviluppo dei progetti di depositi costieri ai consumi di metano auto.