Dopo settimane di tira e molla e di passaggi del decreto Fer tra ministero dello Sviluppo e dell'Ambiente è arrivato all'improvviso il no della Lega al decreto. Paolo Arrigoni, coordinatore energia del partito che avrebbe voluto Salvini premier, tirato in ballo da Assoidroelettrica, ha fatto felici gli imprenditori del settore riuniti stamattina in consesso dichiarando che il decreto deve essere “sospeso”: uno scoglio imprevisto su un testo che ormai da settimane è dato in dirittura di arrivo.
In pratica al contrasto ambiente-sviluppo si è aggiunto lo scontro politico. O almeno così ha fatto capire il direttore di Assoidroelettrica, Paolo Taglioli, che fuori dai denti ha ringraziato in diretta streaming il senatore da parte degli imprenditori dall'Alto Adige “chiamati ad andare a breve al voto” – l'appuntamento è per domenica.
Offerta spontanea o fatta per calcolo, sta di fatto sul fronte locale ognuno fa campagna elettorale a sé. E nessuno certo si aspettava che a ritardare l'emanazione del decreto arrivassero le elezioni regionali del Trentino. Si profila dunque una prova di forza, un “duello a tre”, protagonisti il ministro dell'Ambiente, il sottosegretario all'Energia e la Lega.