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Politica energetica nazionale
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Una fake news in prima pagina

Politica energetica nazionale

Ieri sulla prima pagina del Sole24Ore campeggiava il titolo “Bolletta non pagata? Da ora è a carico di tutti” e il relativo articolo a pagina 13 informava che 200 milioni non pagati da clienti morosi finiranno spalmati su tutti gli altri. Una notizia falsa. L'importo di cui parla l'articolo, come abbiamo sottolineato con dovizia di particolari su queste pagine nei giorni scorsi (v. Staffetta 05/02), non riguarda gli ammanchi lasciati dai clienti finali morosi - su cui è sì in discussione un meccanismo di socializzazione parziale ma ancora non operativo - bensì il buco creato nell'ultimo biennio dal crac di alcune aziende di vendita, la più famosa delle quali è Gala, che nell'articolo del Sole viene invece dipinta come vittima dei morosi: “un nome forte come Gala, l'azienda di vendita di energia più esposta al fenomeno dei mancati pagamenti”.

Se Gala a novembre scorso ha chiesto l'ammissione a una procedura di concordato liquidatorio, dopo essersi lasciata alla spalle in questi anni un debito da centinaia di milioni verso il sistema elettrico, non è (o a tutto concedere non è solo né in misura decisiva) perché vittima di clienti morosi. La causa principale della sofferenza della società, come emerge dalle sue stesse comunicazioni societarie degli ultimi anni, è la gara Consip per la fornitura di energia alla P.A. del 2014. Gara del valore al tempo di oltre un miliardo, mai prima di allora aggiudicata a un unico fornitore, e vinta invece in tutti i lotti da Gala grazie a offerte estremamente basse, rivelatesi poi insostenibili per la stessa società che non aveva provveduto a effettuare coperture contro possibili fluttuazioni pregiudizievoli del prezzo.

Il dissesto della società è stato quindi figlio di un rischio che l'impresa si era presa liberamente. E di cui ora le conseguenze ricadono in buona parte sui consumatori che pagano.

Secondo quanto ricostruito dalla Staffetta la scorsa estate, in un articolo divenuto poi anche un'interrogazione parlamentare, l'esposizione di Gala verso i distributori ha raggiunto i 4-500 milioni. Poiché però solo per poco più di metà si tratta di oneri di sistema, ossia la voce interessata dal meccanismo di socializzazione introdotto dall'Autorità (che a sua volta prevede uno sconto), il buco che finirà spalmato sulle famiglie e gli altri clienti che pagano regolarmente è stimabile attualmente, come la Staffetta ha fatto nei giorni scorsi, in circa 200 milioni per la sola Gala (senza contare i buchi di altre società espulse come Gala dal mercato per inadempimenti, come più recentemente Youtrade-Innowatio).

Si tratta come si vede della stessa cifra che si legge nel titolo del Sole24Ore, che però attribuisce quell'onere ai “furbetti” della bolletta, ossia i clienti finali (che pure esistono) che non pagano e poi cambiano fornitore per sfuggire al distacco. E rispetto ai quali, come detto, l'Autorità sta in effetti lavorando a un meccanismo di socializzazione parziale della morosità che vedrà probabilmente la luce nei prossimi mesi e che si aggiungerà, per chi non lo sapesse, a diverse forme di socializzazione del rischio morosità che già da anni esistono nella regolazione (v. Staffetta 18/05/12).

Una scelta su cui si può e si deve discutere (come su queste pagine si è già fatto e si farà ancora v. Staffetta 06/02) ma che non può far passare sotto silenzio che in questo caso, a voler cercare un furbetto, dovrebbe piuttosto essere Filippo Tortoriello, il patron di Gala e tuttora presidente di Unindustria, associazione delle imprese del Lazio della galassia di Confindustria, ossia dell'editore (ma è certamente un caso) del Sole24Ore.

Ovviamente le associazioni dei consumatori (Codici e Federconsumatori) sono andate appresso allo “scoop” senza farsi troppe domande, tanto che, in serata, è dovuta intervenire anche l'Autorità per l'energia, con una nota in cui “precisa” (per la verità non troppo precisando) la situazione, non nominando la testata né dicendo apertamente che la notizia era destituita di fondamento. Nel frattempo la notizia dei 200 milioni del “vicino moroso” che pagheremo in bolletta si diffondeva a macchia d'olio sui telegiornali e sui social network. Oggi il Sole torna sulla questione, insistendo in sostanza sulla tesi e confermando la fake news.



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