Dopo la campagna per l'astensione al referendum “no triv” di aprile, Ottimisti&Razionali rilancia in vista del prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre, con una campagna, la trasformazione in fondazione e l'annuncio di una “costituente dell'energia a fine novembre.
Il comitato ha presentato in un convegno alla Camera “Energie al Voto”, una campagna informativa e di confronto sulla Riforma del Titolo V che raccoglie le adesioni di “tutte le associazioni più rilevanti dell'energia” ha spiegato Claudio Velardi, a capo del progetto, per lanciare a fine novembre “la costituente dell'Energia”, con il sostegno di Assorinnovabili, Assoelettrica, Assomineraria, Confindustria Energia e Wec Italia. Nessuno schieramento aperto, “non ci schieriamo né per il sì, né per il no, ma partecipiamo più che attivamente”, ha tenuto a sottolineare Velardi. Presto, ha annunciato il presidente Gianfranco Borghini, l'associazione diventerà anche una fondazione: “una struttura permanente che vuole dare al Paese una mano per superare gli ostacoli che si frappongono allo Sviluppo Economico”. Linea appoggiata con forza anche da Marco Margheri, Presidente di Wec Italia, tra i maggiori fautori.
L'impegno parte dal referendum di aprile. Dall'esperienza delle attività condotte sul territorio, il coinvolgimento, ha raccontato Velardi, si rinnova in occasione di questo nuovo referendum: “Questa associazione si propone come terza parte non mancando di prendere posizione”. Per fare questo sono previste interviste e conferenze, le prime già annunciate in Lombardia, Emilia Romagna, Puglia, Basilicata e Sicilia, con dibattiti e confronti tra esperti e costituzionalisti chiamati a esprimersi sulle caratteristiche della riforma e in particolare del Titolo V. Giovedì sono stati già lanciati sito e pagine social e, alla fine di novembre, O&R organizzerà, una grande conferenza a Roma che, assicurano, coinvolgerà anche il Governo e che è stata definita “la costituente dell'energia” in previsione di una nuova Strategia energetica nazionale.
Simone Mori, presidente di Assoelettrica, ha ribadito il desiderio di contribuire: “Il sistema energetico ha delle esigenze che si vanno integrando, serve entrare nel merito e verificare le discrasie e i potenziali di miglioramento di un sistema di regole che oggi, obiettivamente, determina un grado di incertezza del diritto rispetto agli investimenti”. Per questo “certamente daremo il nostro contributo sul territorio” con il suggerimento di “identificare dei casi particolari”. Pietro Cavanna, di Assomineraria, ha dato a sua volta il suo punto di vista, per certi aspetti simile a quello di Mori: “rappresentiamo un'industria di eccellenza che non è molto apprezzata in casa ma all'estero. Abbiamo bisogno di norme certe e abbiamo bisogno che questo avvenga il più in fretta possibile” e ha criticato la dipendenza energetica in cui versa l'Italia ricordando l'opera in senso opposto rispetto a Enrico Mattei: “Il gas ha fatto sì che l'Italia realizzasse un grande progetto di protezione ambientale. Importare dall'estero significa emettere in atmosfera quantitativi enormi di gas climalteranti”.
IL Titolo V è al centro delle preoccupazioni di tutti: “Dopo anni di conflitti di competenze e stagni burocratici dovuti alla dialettica Stato-Regioni, c'è bisogno di tempi certi e trasparenza nei processi” ha sottolineato Borghini. Durante la seconda parte della conferenza il confronto tra il Sì e il No ha preso immediatamente il via, attraverso il dibattito tra la deputata Chiara Braga del PD e il Senatore Gaetano Quagliariello di Ncd, moderato dal giornalista Mario Sechi, di O&R. Così, ha concluso Borghini, parlando alla Staffetta, “È importante discutere nel merito, poi ciascuno deciderà”. Borghini non fa mistero del suo punto di vista personale: “Io sono a favore delle riforme in generale, e quindi ritengo che imboccarle sia la strada migliore”.