Gare Gas, L'evoluzione dei profili legislativi, regolatori e fiscali e le opzioni strategiche e finanziarie per gli operatori è questo l'oggetto del convegno che si è tenuto a Milano mercoledì 5 ottobre da Italian Business Conferences in partnership con la Staffetta Quotidiana e con il patrocinio di Assogas.
Il profilo legislativo e regolatorio fa ancora da padrone nelle prossime gare gas e numerosi temi sono ancora ad oggi oggetto di dibattito. Tra questi, Linee Guida del MISE, regolazione asimmetrica, delta VIR/RAB e proprietà delle reti, sono stati trattati dall'avvocato Fabio Todarello (Todarello&Partners) che ne ha evidenziato anche i principali profili di criticità.
Sugli scenari prospettici e opzioni strategiche per i distributori è intervenuto Saverio Caldani, Managing Partner di Arthur D. Little Italia e Spagna. Drastica riduzione del numero degli operatori, scomparsa di quelli più piccoli e numerose opzioni strategiche per i soggetti di media dimensione quali in particolare aggregazioni anche in logica multi-utilities e partnership con fondi ed operatori stranieri. Sono questi i trend prospettati da Arthur D. Little e che porteranno ad un forte consolidamento del settore con gli operatori che dovranno adottare opportune strategie di gara bilanciando la probabilità di vincita con la redditività attesa delle singole concessioni.
Gli istituti finanziari sono pronti a sostenere gli operatori con interventi sul debito e sull'equity, ha dichiarato Massimiliano Massari, Industry Groups and M&A Investment Banking di Banca IMI. Da un lato, con prodotti di debito customizzati sulle esigenze specifiche delle gare. I finanziamenti, infatti, devono essere strutturati in modo tale da sostenere una significativa esigenza di cassa inziale e un flusso di cassa tendenzialmente negativo nei primi anni post aggiudicazione. Dall'altro, è ancora vivo, nonostante un rallentamento derivante dalla stagnazione del processo, l'interesse in investimenti “equity” di investitori stranieri, ma anche italiani. Ancora una volta, il timing delle gare rappresenta una variabile chiave per finanziatori ed investitori.
Stefano Bolla, presidente di Assogas, nel discorso conclusivo dell'evento, ha illustrato come l'Associazione ritenga che l'attuale contesto normativo-regolatorio - considerando in maniera fra loro coordinata sia gli aggiornamenti della normativa (la predisposizione delle Linee Guida e l'aggiornamento del Regolamento per i criteri di gara e per la valutazione dell'offerta, c.d. “nuovo” dm 226), sia il completamento del quadro regolatorio (in particolare l'introduzione della cosiddetta “regolazione asimmetrica” tra gestore uscente ed entrante in tema di riconoscimento del VIR), nonché gli orientamenti della AGCM con riferimento alle operazioni di concentrazione – rappresenti un sistema nel suo complesso coerente ed “equilibrato”.
Si tratta, tuttavia, di un “equilibrio” molto delicato, con fasi di contenzioso ancora pendenti, il cui esito ci si augura non ne stravolga i cardini fondamentali.
Parimenti si deve riconoscere che le procedure ed i meccanismi attuativi adottati per lo svolgimento delle gare Atem risultano complessi e di difficile implementazione anche in considerazione dell'elevata numerosità dei soggetti coinvolti e delle peculiarità delle dinamiche territoriali. Questo, ad avviso di Assogas, giustifica una certa difficoltà di “avviamento” dei processi e la necessità di adottare alcune azioni di “fine tuning” del sistema.
Fra questi: la soluzione dei temi legati al personale, che non preveda però modifiche sostanziali quali l'introduzione del concetto di trasferimento del ramo d'azienda, l'uniformità del set informativo per tutti i soggetti, la proceduralizzazione della consegna degli impianti, la definizione di regole certe per le analisi costi benefici.
Il convegno si è concluso con l'intervento dello studio Puri Bracco lenzi che ha ripercorso i profili fiscali delle gare gas: dall'una tantum al trasferimento degli impianti e alla plusvalenza a fine concessione.