“Imbottigliamento” illecito di bombole di gas da cucina presso un gestore. È quanto scoperto da una pattuglia dei Carabinieri, mentre transitava nelle zone dell'impianto di distribuzione. Identificati i soggetti, i Carabinieri hanno richiesto l'intervento della Guardia di Finanza, che ha contestato ai responsabili le sanzioni amministrative pecuniarie contemplate dalla normativa di settore, il decreto legislativo 128/2006, quantificate, per il gestore dell'impianto in una multa da 5.000 a 10.000 euro, insieme al sequestro dell'adattatore utilizzato per il riempimento delle bombole, e per il cliente in un'analoga sanzione per un importo da 2.000 a 4.000 euro. Oltre al sequestro cautelare delle tre bombole rifornite, due sprovviste del collaudo periodico.
Il gestore aveva già riempito 3 bombole da cucina, da 15 kg ciascuna, a un camioncino adibito a panineria ambulante, utilizzando le proprie attrezzature di erogazione insieme ad un “adattatore” creato artigianalmente, indispensabile per raccordare la pistola erogatrice della colonnina all'imbocco della bombola.
L'illecita attività di imbottigliamento di bombole di Gpl per uso domestico con Gpl per autotrazione è espressamente vietato per i connessi alti rischi di incendi ed esplosioni, poiché la bombola che si usa in casa, a differenza degli impianti Gpl installati sulle macchine, non ha nessuna valvola per controllare la pressione. Dunque il carico avviene a sensazione del gestore dell'impianto, senza poter verificare l'effettiva pressione all'interno della bombola e, quindi, con il pericolo di deflagrazione.
Le operazioni di ricarica presso i centri di imbottigliamento prevedono non soltanto il riempimento del serbatoio, ma anche il controllo dello stato della bombola e periodicamente, secondo cadenze stabilite per legge, il completo ricollaudo a pressioni ben più elevate rispetto a quelle di esercizio, nonché la riverniciatura di protezione, che avvenendo dopo una sverniciatura, permette di evidenziare anche eventuali fenomeni di corrosione della superficie.