Esce il prossimo 18 giugno, giovedì, l'attesa enciclica del Papa sull'ambiente e il clima. Lo ha precisato oggi la Sala stampa vaticana dopo che nei giorni scorsi – oltre al probabile titolo, «Laudato sii», della seconda lettera di Francesco – erano circolate voci circa una pubblicazione il 16 giugno. “Per evitare confusioni dovute alla diffusione di informazioni non confermate – afferma la sala stampa in una breve nota – si comunica che la data prevista per la pubblicazione dell'attesa Enciclica del Papa è il prossimo 18 giugno, giovedì. Le modalità della presentazione pubblica verranno rese note sul Bollettino della Sala stampa nel corso della prossima settimana”.
Il titolo, anch'esso non confermato, dovrebbe essere Laudato sii. Ad anticiparlo, la scorsa settimana, il direttore della Lev (Libreria editrice vaticana), il salesiano don Giuseppe Costa. “Laudato sii” è la frase iniziale del “Cantico delle Creature” di Francesco d'Assisi, il santo da cui Jorge Mario Bergoglio ha scelto il nome.
In vista dell'enciclica del Papa, si sono peraltro levate voci preoccupate in alcuni ambienti politici e industriali statunitensi - da Exxon ((v. Staffetta 26/05) al candidato repubblicano alla presidenza Rick Santorum - circa le possibili posizioni in merito al tema del cambiamento climatico. Sulla questione, peraltro, si è svolta in aprile in Vaticano un convegno, aperto dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, intitolato “Proteggere la terra, rendere degna l'umanità. La dimensione morale del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile” Nel documento conclusivo di quel workshop la Pontificia accademia delle Scienze e la Pontificia accademia delle Scienze sociali ha scritto che “è necessaria una rivoluzione morale per affrontare i cambiamenti climatici, rispettare l'ambiente e ridurre la minaccia potenzialmente catastrofica che grava su tutti, ma in particolare sui tre miliardi di persone più povere che ci sono nel mondo, nonché sulle future generazioni. Oltre alle riforme istituzionali, al cambiamento di politiche e alle innovazioni tecnologiche tese ad un accesso a prezzi accessibili a fonti energetiche con zero emissioni di carbonio, c'è un bisogno fondamentale di riorientare i nostri atteggiamenti nei confronti della natura e, di conseguenza, verso se stessi. Dobbiamo individuare non solo soluzioni tecnologiche ma anche comprensioni morali. Trovare modi per sviluppare una relazione sostenibile con il nostro pianeta richiede non solo l'impegno di scienziati, leader politici e società civile, ma in definitiva una rivoluzione morale. Le religioni istituzioni possono e devono prendere la guida di un tale nuovo atteggiamento nei confronti della creazione”.
Il documento conclusivo del workshop internazionale è stato preparato dall'economista Jeffry Sachs, Margaret Archer, presidente della Pontificia accademia delle Scienze sociali, mons. Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere delle due accademia vaticane, e da altri partecipanti al convegno (Dasgupta, Ramanathan, Raven, Crutzen, Lena, Lee, Molina, Rees, Schellnhuber), è stato discusso nella sessione finale dell'incontro e pubblicato in inglese sul sito internet dei due organismi vaticani. Nell'occasione non venne menzionata la prossima enciclica di Papa Francesco.
La “prudenza e la giustizia – vi si legge – richiedono che prendiamo nota dei rischi e agiamo in tempo, per la salvezza di tutta l'umanità, ma specialmente dei più deboli, i vulnerabili, e le generazioni future il cui benessere dipende dalle azioni della nostra generazione” e c'è “ancora tempo per mitigare ingestibili cambiamenti climatici e proteggere l'umanità e la natura”. I punti più importanti, oggetto anche di una serie di richieste che concludono il documento, sono “il passaggio dai combustibili fossili alle fonti e alle tecnologie con zero o basse emissioni di carbonio, assieme ad un'inversione della deforestazione, del degrado della terra e dell'inquinamento dell'aria”.