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Acer, rischio di raddoppio dei costi di rete al 2050

Dal market monitoring report: nel 2024 prezzi in calo ma volatilità ancora forte, cresce esigenza di flessibilità. Attenti a stranded asset sul gas, mantenere accessibili capacità, flessibilità e Fer

Politica energetica internazionale

Prezzi in calo, ma volatilità ancora molto forte, che mette in evidenza le esigenze di flessibilità e, al tempo stesso, pone in luce l'esigenza di tenere sotto controllo i costi della transizione energetica, che potrebbe portare a un raddoppio degli oneri di rete da qui al 2050. Sono alcuni degli spunti che emergono alla prima delle relazioni di monitoraggio 2025 dell'Acer, pubblicata oggi.

Il rapporto, intitolato "Key developments in European electricity and gas markets", evidenzia in particolare i progressi dell'Europa sulla strada della transizione all'energia pulita, le sfide persistenti (come i prezzi elevati e volatili dell'energia per i consumatori e le aziende europee) e come affrontarle, oltre a contenere alcune raccomandazioni dell'Agenzia UE dei regolatori.

Il 2024, si legge nel rapporto, ha registrato i prezzi dell'energia più bassi dal 2021 , ma con notevoli differenze regionali. I prezzi del gas sono stati in media di 34 €/MWh e quelli dell'elettricità di 81 €/MWh. L'impennata dei prezzi negativi e molto bassi vista nel 2023 si è intensificata nel 2024.

I prezzi del mercato energetico sono rimasti volatili (ma meno estremi rispetto alla crisi), spinti dai rischi di fornitura del gas e dalla variabilità delle energie rinnovabili.

Le oscillazioni frequenti nei prezzi dell'elettricità (nell'arco di un giorno) persistono: nel 70% dei giorni, le variazioni dei prezzi dell'elettricità nell'arco della giornata hanno raggiunto i 50 € o più. Le oscillazioni dei prezzi dell'elettricità rivelano la necessità di una maggiore flessibilità a breve termine, rimarca Acer.

Le energie rinnovabili sono cresciute in modo significativo, rappresentando il 35% della produzione di energia. L'energia solare ha confermato il suo ruolo di primo piano nella transizione energetica, mentre il nucleare e l'idroelettrico sono tornati.

La transizione all'energia pulita in Europa si trova nel contempo di fronte a sfide persistenti. I rischi di fornitura di gas e le condizioni meteorologiche imprevedibili nell'ultima parte dell'anno hanno mantenuto volatili i prezzi di mercato.

A dicembre, un episodio di "dunkelflaute" in Germania ha fatto salire i prezzi dell'elettricità a quasi 1.000 €/MWh (ben al di sopra della media annuale di 81 €/MWh).

In questo contesto, i combustibili fossili, in particolare gas e carbone, restano essenziali per soddisfare la domanda di picco di elettricità, nota Acer.

Venendo alle raccomandazioni, Acer nota tra le altre cose che con le crescenti esigenze di flessibilità legate alla transizione energetica i costi di rete rischiano di raddoppiare entro il 2050. Per questo è opportuno puntare quanto più possibile al potenziamento della capacità della rete esistente piuttosto che su nuove costruzioni.

Inoltre migliori tariffe di rete e incentivi improntati al principio "efficienza prima di tutto" per prevenire stranded asset svolgeranno un ruolo importante. L'obiettivo, rimarca Acer, è "garantire che capacità, flessibilità e fonti rinnovabili rimangano accessibili, garantendo al contempo la fornitura a lungo termine".

Un secondo ordine di raccomandazioni mira a sfruttare l'efficienza energetica e la flessibilità: utilizzare il demand response, i veicoli elettrici (EV) e le batterie per bilanciare domanda e offerta, ridurre le oscillazioni dei prezzi e rafforzare la resilienza della rete, soprattutto nelle ore di punta.

Infine, conclude l'Agenzia, è opportuno espandere l'integrazione del mercato energetico: supportare un uso transfrontaliero delle energie rinnovabili per esigenze di flessibilità e sicurezza, rafforzare le interconnessioni per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e creare fiducia nei mercati energetici europei.



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