Sequestro di una raffineria clandestina, di gasolio illecitamente importato e arresto di 5 soggetti per contrabbando di prodotti petroliferi. È l'esito di un'operazione portata a termine dai finanzieri della compagnia di Nola e di Casalnuovo di Napoli.
Le Fiamme Gialle, informa un comunicato, avevano notato un anomalo flusso di camion ed automezzi all'interno di un opificio sito nella zona industriale di Nola-Marigliano che, dall'esterno, risultava essere una semplice vetreria industriale.
Le attività di sequestro, condotte a carico di 4 cittadini italiani ed un bulgaro, hanno permesso di rinvenire, oltre a 17.000 litri di prodotto petrolifero, provento di illecita importazione, anche delle apparecchiature necessarie a miscelare e raffinare i prodotti petroliferi, oltre ad una cisterna utilizzata dai contrabbandieri per effettuare delle vere e proprie “consegne a domicilio” per i clienti più esigenti. Nel corso del servizio le Fiamme Gialle hanno avuto modo di rilevare che il prodotto petrolifero commercializzato dagli arrestati, il cui valore si attesta sui 20.000 euro, oltre ad essere di scarsa qualità e non rispondente alla normativa nazionale è risultato essere potenzialmente pericoloso in quanto generato attraverso miscelazioni di sostanze dannose per la meccanica degli automezzi.
Come specificato dalla Guardia di Finanza di Nola alla Staffetta, visto che l'importazione di prodotto di contrabbando può risultare costoso, il gasolio nazionale veniva “allungato” con scarti di lavorazione del petrolio, oli combustibili e quant'altro, utilizzando una specie di “centrifuga” - e non una semplice elettropompa - per rompere i legami chimici dei vari prodotti, creandone dei nuovi al fine di risolvere il problema delle diverse densità.