Nei primi sei mesi dell'anno, le utility italiane hanno beneficiato di un rialzo straordinario dei margini nella vendita di energia elettrica ai clienti finali, recuperando quanto perduto nel primo semestre 2022 segnato dalla crisi energetica.
Una "marginalità unitaria positiva, che recupera integralmente la contrazione registrata nel primo semestre 2022 principalmente per la differente distribuzione temporale della marginalità delle vendite a prezzo fisso" è il primo fattore citato oggi da A2A nello spiegare il rimbalzo dell'Ebitda della business unit Mercato, passato a 122 milioni di € dagli 8 dello scorso anno, che ha dato un contributo decisivo ai buoni risultati del periodo.
La situazione della multiutility lombarda non è isolata e questa dinamica, che ha trainato al rialzo i risultati complessivi degli operatori nella prima metà dell'anno (v. Staffetta 27/07), può essere meglio osservata mettendo a confronto i dati sul margine operativo lordo di quattro grandi operatori - Enel, Acea, Hera e Iren - nel 1° semestre degli ultimi cinque anni (v. figura).
L'Ebitda ordinario della divisione Mercati di Enel è ai massimi almeno dal 2019, con oltre 2,55 miliardi di € da 0,25 mld dello scorso anno e una media di circa 1,6 mld nel triennio precedente.
Per Hera il rimbalzo del margine nella vendita di elettricità è altrettanto netto: 87 mln contro meno di 7 lo scorso anno e una media di meno di 50 mln nel biennio precedente.
Uno sguardo anche ai volumi venduti conferma che il rialzo ha riguardato in misura significativa i margini unitari.
Il Mol della vendita di elettricità di Iren, ad esempio, rimbalza dal rosso di -31 mln dello scorso anno a 33 mln quest'anno, circa il valore del 2020, quando però le vendite complessive erano state assai più consistenti (3,6 TWh contro 2,9).
Discorso analogo per Acea, dove la divisione Commerciale e Trading ha venduto praticamente gli stessi volumi del 2020 (circa 3,3 TWh) ma realizzando un Ebitda che è una volta e mezzo quello di quattro anni fa: 55 mln contro meno di 30.
Idem infine per Enel, dove i volumi venduti sono poco inferiori a quelli del 2021 - meno di 150 TWh contro 152 - anche se con una quota maggiore di mercato libero - ma il margine è più di una volta e mezzo, incremento attribuito dallo stesso gruppo alla buona performance del mercato libero italiano e spagnolo.
Calcolando il rapporto tra Ebitda Mercati e volumi di elettricità venduti - esercizio puramente indicativo: come nel caso di Acea il dato include anche il gas, oltre a inglobare mercati e classi di clienti diversi -, il valore del 2023 è 1,6 volte quello del 2019-2021.