Dall'annuncio “entro ferragosto” al rinvio a settembre, dall'esame in pre-Consiglio dei ministri all'ennesimo stop dopo le minacce di sciopero dei gestori. La riforma della distribuzione carburanti è ancora ostaggio dell'aspro confronto tra compagnie e benzinai. Al centro, il ruolo stesso delle associazioni dei gestori, in primis nella definizione degli accordi collettivi. Ruolo che il testo attuale del Ddl non riconosce. La questione ha suscitato le attenzioni della stampa generalista, sia dopo la fumata nera della scorsa settimana da Palazzo Chigi che dopo il tavolo di ieri al Mimit. Ovviamente a fare il titolo è la prospettiva di uno sciopero, lo “stallo” sulla riforma ma anche le “aperture” di Urso e la “tregua” col governo. Certo è che il tira e molla è durato abbastanza, e il ministero ha dato dieci giorni alla filiera per trovare un accordo. Altrimenti, o il testo resterà com'è, o l'argomento contratti sarà stralciato e a occuparsene sarà il parlamento. L'ultima volta non è andata molto bene: quando fu introdotto il cartello con il prezzo medi, dal parlamento si alzò un coro per la sua eliminazione. Risultato: per affermare l'ovvio si è dovuto aspettare il Consiglio di Stato. Ancora una volta: meglio mettersi d'accordo per via.
Ripercorriamo questo tortuoso sentiero in questo numero di Today@, arricchito da un intervento di Bonaventura Sorrentino sulle frodi, da un'analisi di Dario Soria sui biocarburanti e dal riepilogo delle notizie uscite nell'ultimo mese sulla Staffetta, oltre alle consuete rubriche Staffetta prezzi e Staffetta prezzi rete.