Esiste un nuovo sistema antifrode carburante, si chiama TRACKFUEL e la sua paternità è da attribuire a 3IVM S.r.l., una start up innovativa che, per questo prodotto, ha ottenuto il brevetto industriale, riconosciuto sia in Italia che all'estero. Con l'Ing. Enrico Pretini, fautore del progetto, andiamo ad approfondire tutti gli aspetti riguardanti questo nuovo dispositivo che si sta recentemente affacciando sul mercato.
Come nasce l'idea?
L'intuizione deriva da una lunga esperienza lavorativa nel settore degli autoriparatori e delle aziende di trasporto. In oltre vent'anni, si è potuto constatare il problema della tracciatura del carburante e della sua corretta gestione, molte volte, legato a comportamenti fraudolenti.
Qual è l'obiettivo?
Mettere in sicurezza le transazioni di carburante sui veicoli, per certificare che ogni litro erogato sia confluito nel serbatoio corretto e non in altri recipienti.
Come? Cambiando il modo di fare rifornimento, rivoluzionando le forme di pagamento esistenti come contanti, carte di pagamento, o App dedicate.
Come funziona il dispositivo?
TRACKFUEL può essere installato su ogni veicolo consentendo a colui che deve fare rifornimento di automatizzare tutto il processo con estrema semplicità.
È composto da due elementi principali:
- l'unità veicolare, costituita da copritappo ed elettronica installata sul mezzo di trasporto;
- il gateway di piazzale, installato nella pensilina del distributore stradale e nel piazzale aziendale del trasportatore.
Il sistema, una volta verificato che la pistola erogatrice sia inserita nel serbatoio preposto, comunica con il gateway di piazzale, il quale, a sua volta, invia le informazioni al server che procede al riconoscimento e verifica la solvibilità. Nel caso in cui il processo abbia esito positivo (cliente identificato e solvibile), il sistema invia il comando alla pompa che può procedere all'erogazione. Contrariamente (rilevata la disconnessione tra gli elementi), il sistema blocca automaticamente la pompa di erogazione, impedendo di immettere carburante in contenitori non autorizzati.
Come si differenzia dagli altri?
I sistemi attualmente disponibili sono strutturati in maniera del tutto opposta a TRACKFUEL, hanno una tecnologia attiva sulla pistola di erogazione e passiva sul bocchettone. Questo consente lo sblocco della pompa anche se la pistola di erogazione si trova in posizione non corretta, permettendo quindi il riempimento di altri serbatoi. Inoltre, non avendo elettronica a bordo veicolo, non danno la possibilità di recuperare le informazioni necessarie per completare i dati dell'erogazione (es. km percorsi), che dovrebbe poi inserire a mano l'autista.
Ad oggi, esistono altri sistemi antifurto di carburante che impediscono il sifonaggio, ma spesso vanno ad invalidare le omologazioni del “sistema tappo serbatoio” rilasciate dai fabbricanti dei veicoli.
A chi si rivolge?
TRACKFUEL si rivolge principalmente alle aziende che hanno veicoli industriali, mezzi d'opera e qualsiasi macchinario a motore endotermico. Di conseguenza, viene coinvolta anche tutta la catena di fornitura del carburante, a partire dalle cisterne di rifornimento aziendali fino alle reti di servizio stradale.
Quali sono i vantaggi immediati nel breve termine?
La drastica riduzione di furti di gasolio e la gestione centralizzata dei pagamenti di carburante.
A questo si aggiunge la disponibilità dei dati relativi ai km percorsi e alle ore di lavoro.
Quali sono i vantaggi nel lungo periodo?
La sicurezza dei rifornimenti, sia internamente su piazzale aziendale, sia esternamente sulla rete stradale.
La gestione automatizzata delle accise sul carburante e la riduzione dei costi delle commissioni sui pagamenti.
Inoltre, grazie alla rete capillare dei distributori stradali e al sistema di identificazione automatico montato direttamente sul bocchettone del serbatoio, l'azienda non sarà più costretta ad affidare all'autista carte di credito o di pagamento.
Perché è così importante per i proprietari di flotte aziendali dotarsi di TRACKFUEL?
Si stima che, ogni anno, venga sottratto per ogni mezzo circa 2.000 euro di carburante.
È facile intuire che un dispositivo come TRACKFUEL, di semplice installazione e che non inficia le omologazioni del serbatoio, risulti fondamentale in un'ottica di riduzione degli sprechi.
Inoltre, grazie all'interfacciamento con i Cam-bus, il sistema consente un monitoraggio continuo dei dati facilitando la predisposizione del file per il recupero delle accise e tenere così tutto sotto controllo.
Perché è importante per l'area di servizio avere una pompa abilitata TRACKFUEL?
Per innalzare il livello del proprio standard di servizio con una forma di pagamento rivoluzionaria che consente erogazioni certificate. In questo modo sarà più semplice attrarre nuovi clienti con l'importante vantaggio di qualificare ulteriormente l'intero settore della distribuzione di carburante.
Com'è stato accolto il prodotto nelle fiere di settore?
La prima fiera di settore a cui abbiamo partecipato è stata Oil&nonOil.
La “novità” ha riscosso l'interesse sia dei player di settore più importanti, sia delle stazioni più piccole. Hanno capito tutti l'importanza di fidelizzare la propria clientela utilizzando TRACKFUEL come nuova forma di pagamento per un rifornimento certificato e, quindi, si sono resi disponibili a diventare stazioni di servizio qualificate per inserirsi in un contesto di più ampio respiro.
La seconda fiera, TRANSPOTEC, è stata fondamentale per ottenere molte adesioni da parte dei trasportatori che hanno ben compreso l'utilità di TRACKFUEL per proteggere la propria flotta aziendale, potendola gestire, così, in maniera innovativa e automatica, in linea con i principi dell'industria 4.0.