Trasformare i depuratori in bioraffinerie che recuperano energia dall'acqua di fogna, riaprire i canali e le rogge costruiti nel medioevo per ridurre l'impatto delle bombe d'acqua, mettere in campo le tecnologie più avveniristiche per il controllo dell'acqua potabile e della falda: sono alcune delle tessere del mosaico di sostenibilità e innovazione che Gruppo CAP porterà al Festival dell'Acqua di Bari. Si chiama #Waterevolution ci parla di un futuro in cui l'acqua è il propellente dell'innovazione delle nostre metropoli, sempre più intelligenti e sostenibili. Dove l'acqua del rubinetto è monitorata grazie alle tecnologie più sofisticate che ci permettono di dissetarci in sicurezza e gli scarichi delle nostre case finiscono in fognature e depuratori intelligenti che trasformano l'acqua di scarto in energia.
Ed è proprio nel campo dell'economia circolare e del riutilizzo di ciò che già si produce che si giocano oggi le sfide più affascinanti nel settore idrico. Il Festival dell'Acqua - organizzato da Utilitalia, la Federazione che riunisce le Aziende operanti nei servizi pubblici dell'Acqua, dell'Ambiente, dell'Energia Elettrica e del Gas - è dunque il contesto ideale per discutere e ragionare, insieme agli operatori italiani ed europei, sul ruolo del settore idrico nel contribuire a cambiare il nostro modo di produrre e consumare, con l'obiettivo di uno sviluppo veramente sostenibile del territorio e dell'utilizzo razionale delle risorse.
E al Festival dell'Acqua Gruppo CAP arriverà… in macchina, per una testimonianza concreta di economia circolare. Partenza il 7 ottobre da Milano, e più precisamente dal depuratore di Niguarda-Bresso, a bordo della Fiat Panda Natural Power alimentata dal biometano prodotto dai reflui fognari proprio all'impianto milanese. Arrivo a Bari l'8 ottobre per il quarto Festival dell'Acqua, dove l'auto a biometano sarà esposta nel cortile dell'Università.
Nel suo percorso lungo l'Italia la Panda a biometano di Gruppo CAP farà una prima tappa a Rimini, per annunciare la presenza alla prossima edizione di Ecomondo (novembre 2017), e una seconda fermata a Cascia, dove l'azienda idrica ha avviato la realizzazione di una struttura antisismica polivalente che ospiterà aule scolastiche e uffici pubblici oggi inagibili. Il progetto è stato finanziato dall'ATO Città metropolitana di Milano che ha destinato alle popolazioni colpite dal terremoto dello scorso anno gli introiti delle sanzioni per le violazioni sugli scarichi fognari, e ha affidato la progettazione a Gruppo CAP.
Lunedì 9 ottobre, nella sessione plenaria sull'attuazione dell'Agenda Onu 2030, Alessandro Russo parlerà dell'impegno di CAP nel cercare le migliori soluzioni tecniche e tecnologiche per offrire un servizio efficiente ed efficace coniugandolo con la sostenibilità economica e ambientale.
Martedì 10 sarà la volta del direttore generale di CAP Michele Falcone, che si confronterà con i rappresentanti di altri importanti operatori del settore idrico sul ruolo della regolazione nell'accompagnare lo sviluppo dei servizi idrici nei nuovi scenari: quali evoluzioni degli strumenti regolatori possono supportare le aziende nell'esigenza di rendere più resiliente l'intero sistema, a fronte dei sempre più frequenti episodi di siccità o alluvioni che non possiamo più considerare come eccezionali.
I tanti appuntamenti del programma vedranno anche i contributi dei direttori tecnici del Gruppo: Pier Carlo Anglese parlerà delle forme possibili di alleanza fra agricoltura e gestione de servizio idrico integrato per fronteggiare l'eccesso di precipitazioni, e della necessità di un approccio olistico, trasversale e condiviso che proponga soluzioni concrete a una delle emergenze del XXI secolo. Andrea Lanuzza racconterà i progetti innovativi nel campo della depurazione, a partire dalla valorizzazione di ciò che è normalmente considerato scarto, acqua depurata e soprattutto fanghi di supero. Lo scarto per eccellenza è in realtà una potenziale fonte di numerosissime sostanze nutrienti, e il processo stesso di depurazione ha grandi potenzialità dal punto di vista della produzione energetica e di biogas e biocarburanti, in un processo che vede i vecchi depuratori trasformati in vere e proprie bioraffinerie verdi che producono biometano e calore, dove si recuperano nutrienti, e si producono compost, bioplastiche e fertilizzanti naturali. Infine Davide Chiuch porterà l'esperienza nell'applicazione del Water Safety Plan alla gestione dell'acquedotto: in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità, Gruppo CAP è stato tra le prime aziende in Italia ad adottare il WSP, e oggi ne sta estendendo l'applicazione a tutto il territorio servito. Un investimento coraggioso che introduce per la prima volta una valutazione preventiva dei rischi per adattare il sistema dei controlli alla specifica realtà territoriale.
Ma il Festival vedrà anche il convegno sui diversi approcci di “Welfare Idrico” in alcuni Paesi UE, grazie alla collaborazione con Aqua Publica Europea, l'associazione internazionale delle aziende pubbliche dell'acqua, di cui è vicepresidente lo stesso Alessandro Russo di Gruppo CAP. Martedì 10 ottobre all'Università degli Studi di Bari sarà quindi possibile confrontarsi con aziende scozzesi, irlandesi, francesi, tedesche e di molti altri Paesi Europei, alla ricerca delle migliori soluzioni per conciliare il principio del diritto all'acqua con l'esigenza del recupero completo dei costi del servizio.
Anche le altre aziende di Water Alliance – Acque di Lombardia, la rete di gestori pubblici lombardi fondata anche da Gruppo CAP, saranno presenti a Bari, in un convegno sui modelli di governance delle aziende idriche e sulle possibili sinergie da mettere in campo per gestire le complessità del servizio idrico garantendo al tempo stesso il radicamento sul territorio servito.
Silvia Martorana
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