I 40 anni di Giorgio Carlevaro alla Staffetta
Giorgio Carlevaro arrivò alla Staffetta il 21 dicembre 1976.
Gli anni '70 erano difficili per le riviste specializzate nel petrolio e tutte avevano interrotto le pubblicazioni tranne una che chiuse qualche anno più tardi.
Mio padre Goffredo Cozzi, fondatore ed editore della Rivista dal 1933 e della Staffetta decise, dopo essersi assicurato il mio aiuto, di trasformare completamente le nostre pubblicazioni: la Rivista mensile fu chiusa e la Staffetta divenne quotidiana. Le difficoltà erano tante, le notizie arrivavano per telescrivente o per telefono, i comunicati venivano ritirati a mano ed il numero del giorno doveva essere chiuso entro le ore 12:00 per poter arrivare a destinazione per posta o corriere il giorno dopo.
L'arrivo di Giorgio Carlevaro, dopo l'immatura scomparsa del vice direttore Aldo De Dominici, fu decisivo. Con lui portammo a compimento negli anni seguenti l'opera di rinnovamento del giornale.
Carlevaro aveva notevole competenza ed esperienza ed aveva ricoperto la carica di responsabile dell'ufficio stampa ed informazioni alla Shell Italiana. Ci rendemmo subito conto che era in perfetta sintonia con noi su quelli che dovevano continuare ad essere i valori portanti delle nostre pubblicazioni: assoluta indipendenza, affidabilità delle notizie, studi e rubriche altamente specializzati e ben documentati.
L'impostazione che intendeva dare al giornale si vide subito. La Staffetta assunse un taglio più operativo, interviste, inchieste presero nuovo impulso come anche servizi e chiusure dei mercati, nacquero negli anni seguenti i commenti degli esperti, i nuovi supplementi per il carbone ed il gas, e la Staffetta prezzi e tante altre iniziative. I suoi editoriali erano conosciuti e molto seguiti.
Con il nostro completo appoggio fin dall'inizio decise di ampliare la redazione e di creare giornalisti specializzati nell'energia, allora i giornalisti economici non avevano una preparazione specifica sull' energia. Con determinazione affrontò il problema e nel giro di pochi anni si circondò di validi collaboratori con i quali era sempre prodigo di insegnamenti e consigli ed a cui era giornalmente di esempio con il suo impegno nel lavoro e la sua deontologia professionale e morale.
In questi 40 anni Carlevaro è stato vicedirettore, direttore responsabile e direttore emerito, carica che ricopre tuttora. È praticamente impossibile raccontare tutto il suo lavoro e i suoi successi. Ricordiamo che è opera sua anche il libro uscito nel 2008 per i 75 anni della Staffetta in cui è estratta dalle pagine della Staffetta tutta la storia dell'energia in Italia dal 1933.
Tutt'ora il nostro direttore emerito è sempre in redazione ed oltre a dare regolarmente il suo contributo è un punto di riferimento per pareri e consigli fondamentali.
Per mio padre, per me e per mio figlio è sempre stato non semplicemente un direttore ma la persona nella quale abbiamo potuto riporre una fiducia totale e su cui abbiamo potuto contare in ogni occasione soprattutto nei momenti difficili e gli siamo riconoscenti per il lavoro fatto insieme in perfetta sintonia per portare avanti costantemente, in un mondo in cui la stampa è spesso condizionata da influssi ed interessi esterni, i valori in cui crediamo di più e che hanno mantenuto la Staffetta un giornale indipendente e altamente specializzato e qualificato.
Con gratitudine e affetto Marina Cozzi
Gli auguri della redazione
È difficile misurare il debito che noi redattori della Staffetta abbiamo nei confronti di GCA. Un debito fatto di insegnamenti quotidiani e basilari: la precisione dei tempi, dei luoghi, dei nomi, la verifica delle fonti, la curiosità, la domanda ulteriore, la ricerca dei diversi punti di vista, il giudizio, sempre separato dalla notizia, la chiarezza nell'esposizione, la comprensibilità anche per i non "iniziati", il confronto serrato e a volte ruvido sui fatti e sulle idee.
Insegnamenti basilari che sono gli ingredienti semplici e spesso ignorati del buon giornalismo. Merce rara.
Il tutto sostenuto da una memoria storica incomparabile per profondità e freschezza, assistita dal prezioso archivio della Staffetta (da consultare rigorosamente "a mano" attraverso i volumi rilegati delle raccolte) e costruita in una vita dedicata con passione al settore petrolifero ed energetico.
Soprattutto per questo, per questa presenza insostituibile (per la quale contravveniamo per istintiva e inevitabile reverenza alla regola non scritta del "tu" in redazione), lavorare alla Staffetta è qualcosa di particolare, ed essersi formati in questa fucina è un privilegio raro.
Per questi quaranta anni di “militanza”, auguri GCA!