Proseguono le operazioni della Guardia di Finanza per contrastare il mercato nero dei carburanti. Nella mattinata del 9 marzo, sono state messe sotto sequestro patrimoniale numerose società campane operanti nel settore commerciale dei prodotti petroliferi.
Il sequestro è frutto di un'indagine condotta dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che sta portando a galla un complesso meccanismo fraudolento di varie proporzioni, avente come unico fine quello di risparmiare sulle tasse e truffare il fisco, dando vita, di fatto, ad un ingente mercato di contrabbando dei carburanti.
Il via all'operazione è stato dato dal ritrovamento di un vero e proprio libro nero- da cui prende il nome l'operazione- dove “la società casertana leader”, al centro del raggiro, teneva il rendiconto delle partite di carburante smerciate totalmente in nero ad altre società ed operatori (vedi Staffetta 10/03). Questo carburante venduto, che per il fisco italiano non era mai esistito, veniva fatto passare per gasolio da destinare ad usi agevolati, scontando cosi un tasso d'aliquota nettamente inferiore ed emettendo false fatture di vendita nei confronti di clienti compiacenti.
Morale della favola: sono stati evasi oltre 10 milioni di euro, che ora lo stato cerca di far rientrare sottoponendo al sequestro il patrimonio, di oltre 6 milioni, riconducibile ai soci e ai rappresentanti di questa rete di varie società. Sequestrati anche tutti gli uffici, gli immobili e le attrezzature aziendali, per un valore complessivo di 40 milioni di euro.