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Il recupero delle perdite e l'ammodernamento delle reti al centro del piano di Acqualatina per l'ottimizzazione del servizio di distribuzione.

43 milioni di euro già investiti e 75 milioni in corso di realizzazione e previsti per i prossimi anni.

Il recupero delle perdite e l'ammodernamento della rete costituiscono priorità assoluta della gestione del Servizio Idrico Integrato nell'Ato4-Lazio Meridionale.

Priorità, peraltro, condivisa a livello nazionale e dettata dal forte impatto che queste attività assumono nell'àmbito dell'ottimizzazione del servizio di distribuzione e che diventano strategiche nel caso di emergenze, come quelle derivanti dalla siccità, che hanno interessato il territorio nazionale negli ultimi anni.

Per tale motivo, Acqualatina è al lavoro su tale fronte sin da inizio gestione, con opere propedeutiche all'individuazione e al risanamento delle condotte più ammalorate.

«L'ottimizzazione costante dello stato delle reti è di fondamentale importanza – afferma Raimondo Besson, Amministratore Delegato di Acqualatina - non solo per far fronte al loro stato obsolescenza, dato che perlopiù sono state poste in opera oltre 50 anni fa, ma anche per prevedere il loro naturale deterioramento.

La nostra attività è partita da lontano e il primo passo è stato necessariamente di studio e di analisi.

In questi anni, infatti, ci siamo attivati per utilizzare la meglio le risorse economiche messe a disposizione del territorio dalla Conferenza dei Sindaci nel Piano degli Investimenti, con interventi di digitalizzazione delle reti, distrettualizzazione, regolazione di pressione e, come ultimo passo di questo percorso, di ammodernamento.

Tutto ciò ha permesso di ridurre già di oltre 10% le perdite riscontrare a inizio gestione.

Tuttavia, per raggiunge gli obiettivi finali che ci siamo posti, ovvero rientrare nella percentuale media di perdite dell'Italia centrale, occorrerebbero ulteriori 150 milioni di euro, nel Piano degli Investimenti.»

Particolare attenzione, nell'àmbito di tale progetto, viene data al Sud Pontino, dove le condotte presentano da sempre problematiche maggiori.

In quest'area, Acqualatina è attualmente al lavoro su diversi Comuni contemporaneamente: S.S. Cosma e Damiano, Castelforte, Spigno Saturnia, Gaeta, Formia e Minturno. Nel complesso, questi interventi nel Sud Pontino richiederanno un totale di 8 milioni di euro di investimento e un recupero di circa 200 litri al secondo, pari a circa 6,3 milioni di metri cubi all'anno.

Tutto ciò permetterà di portare l'attuale 65% di dispersione idrica del Sud Pontino al 45%.

Ad ogni modo, il progetto di recupero delle perdite idriche e risanamento delle reti si estende su tutto l'Ato4, al fine di portare l'attuale dispersione media dell'àmbito territoriale, pari al 55%, al 45%.

«Interventi così puntuali e rapidi – prosegue l'Ing. Besson - sono possibili solo grazie agli oltre 43 milioni di euro che abbiamo già investito sul progetto di recupero delle perdite idriche, in questi anni, sin dalla presa in gestione, ai quali se ne aggiungono ulteriori 75, che sono in corso di realizzazione e previsti per i prossimi anni, con l'obiettivo di recuperare 40 milioni di metri cubi d'acqua entro il 2020.»

LE TECNOLOGIE DI RICERCA E RISANAMENTO PERIDTE

Acqualatina, negli anni, si è dotata di tecnologie di ultima generazione per la ricerca e il risanamento delle reti. Tecnologie che permettono di individuare anche le cosiddette perdite occulte, perdite sotterranee, che, spesso, sono quelle che riportano i maggiori livelli di dispersione.

Tali tecnologie prevedono l'utilizzo delle ultime e più moderne versioni dei geofoni, strumenti in grado di “ascoltare” i rumori provenienti dal sottosuolo, nonché di immagini satellitari del terreno oggetto di studio.

A queste si affiancano innovative tecnologie per la riparazione vera e propria delle condotte, come il Curapipe, in grado di riparare piccole perdite senza necessità di scavi, e l'Hoselining, che permette di installare una nuova condotta all'interno di quella vecchia e ammalorata, con la massima tutela ambientale, grazie all'assenza di materiale di scarto, con un impatto nullo sulla viabilità, poiché i lavori necessitano solo di due piccoli scavi, e con una netta riduzione dei tempi e dei costi di intervento.

UNA STRATEGIA PIÙ AMPIA

Il risanamento delle reti è l'attività principale, per una stabilizzazione della distribuzione idrica, ma non l'unica.

A tali opere, infatti, si aggiungono quelle che vedono l'attivazione di nuove fonti di approvvigionamento e il rafforzamento delle centrali già attive, tra cui spiccano:

• il collegamento della rete idrica di Minturno con la rete idrica di Acqua Campania a Cellole, in grado di garantire 5.000.000 mc/anno, ovvero 160 litri al secondo

• l'attivazione di nuovi pozzi nel campo “25 ponti”, che forniranno un importante supporto, per il Sud Pontino, nel contrasto alla siccità, già a partire dal mese di giugno 2018. Nel corso del 2017 è stato attivato già il primo pozzo ed è ora in fase di attivazione il secondo pozzo.

• Il potenziamento delle centrali Mazzoccolo e Capodacqua, a servizio del Sud Pontino

• Il potenziamento della centrale Sardellane, a servizio dei Monti Lepini e della Pianura Pontina, nonché il risanamento della condotta adduttrice che, dalla centrale, arriva sino a Terracina. Tali opere sono state presentate a stampa e istituzioni lo scorso 9 marzo, con la dimostrazione su cantiere dell'innovativa tecnologia “Hoselining”

• Il rifacimento delle condotte che dalla centrale Fiumicello, principale fonte per i Monti Lepini, arrivano a servire i Comuni di Amaseno e Villa Santo Stefano, particolarmente colpiti dalla siccità

• La realizzazione di un nuovo campo pozzi nel Comune di Roccagorga, sempre nei Monti Lepini

• L'attivazione, già prima dell'estate 2017, del campo pozzi Vòlaga, che ha permesso di rifornire i Comuni dei Monti Lepini con circa 40 litri al secondo, pari a oltre 1,2 milioni di metri cubi all'anno.

L'insieme di questi interventi ha l'obiettivo di colmare del tutto, entro il 2019, il deficit di portata derivante dalla scarsità di piogge che, nel 2017, nel solo Sud Pontino si è attestato sui 280 litri al secondo, ovvero circa 8,8 milioni di metri cubi all'anno.

Quello di Acqualatina, dunque, è un impegno a 360 gradi.

Un impegno riconosciuto ufficialmente, a livello nazionale, anche dall'ANEA (Associazione Nazionale Autorità e Enti d'Ambito) nell'audizione alla Camera dei Deputati del 06/09/2017.