L'emergenza sanitaria che l'Italia sta attraversando ha cambiato in poche settimane le priorità e l'agenda del paese. La necessità di contenere i contagi da Covid-19 ha imposto uno stop a molte attività, tranne quelle che riguardano i servizi essenziali e di pubblica utilità. Operatori della raccolta, imprese di gestione e impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti non possono fermarsi e mai come in questo momento contribuiscono alla tenuta dell'equilibrio già precario delle nostre comunità. In cambio, la filiera dei servizi ambientali chiede sicurezza e tutela dei propri lavoratori, agevolazioni fiscali e differimenti amministrativi per superare questo periodo di grande difficoltà. Qualche passo in questa direzione è già stato fatto con il decreto Cura Italia, che ha prorogato i termini per l'approvazione di Tari e Pef, per il Mud e il versamento all'Albo nazionale gestori ambientali.
Vedremo nei prossimi mesi come questa emergenza impatterà sul settore, alle prese, tra le altre cose, con una quantità straordinaria di rifiuti ospedalieri da gestire, triplicati, secondo le stime dell'Enea, nelle ultime settimane. Rifiuti che vanno smaltiti senza alcun pre-trattamento nei termovalorizzatori, unici impianti che in questo momento rispondono alle esigenze sanitarie per lo smaltimento di questi rifiuti speciali. Quello che è certo è che passata la tempesta ci saranno molte macerie da raccogliere e ricostruire non sarà una passeggiata. L'industria del waste management e dell'economia circolare aspetta che il Governo prema sull'acceleratore, trasformando in azioni le buone intenzioni espresse con il Green Deal e sfruttando al meglio il recepimento del pacchetto di direttive europee. Il settore si porta dietro molte fragilità, dalla carenza di impianti alla dipendenza dall'export di materie prime seconde, su cui domani, ricalibrate le priorità, sarà il caso di intervenire. Per ripartire si potrebbe scegliere insomma di imboccare una strada che valorizzi proprio quei servizi essenziali che oggi, con molta fatica, stanno tenendo in piedi il nostro paese, come sanità, trasporti, logistica, servizi di igiene ambientale. Servizi di pubblica utilità che vanno resi più robusti, guardando al futuro e scegliendo la sostenibilità. Solo così potremo dire di aver imparato qualcosa da questa incredibile crisi che non è solo sanitaria, ma anche economica e sociale.
Il quarto speciale di Staffetta Quotidiana sull'economia circolare e sui rifiuti offre uno spaccato del settore negli ultimi cinque mesi. Dalle novità regolatorie e politiche, come il varo del nuovo metodo tariffario e l'approdo in Parlamento dei decreti di recepimento direttive europee sull'economia circolare, alle questioni industriali e di filiera, agli scenari su pregi e criticità del sistema. Attraverso analisi, interviste, approfondimenti e resoconti abbiamo raccontato il dibattito intorno a questi temi, senza tralasciare gli aggiornamenti quotidiani sul portale dedicato.