Il settore energia già di suo non gode di grande popolarità, meno che mai oggi dopo mesi di crisi dei prezzi. Questo dovrebbe consigliare ogni sforzo per non peggiorarne l'immagine, il che in certa misura avviene. A quanto pare però non c'è emergenza che scoraggi i pirati della vendita telefonica e porta a porta di elettricità e gas, che anzi sembrano addirittura intensificare l'attività.
Negli ultimi mesi anche alcuni componenti della redazione della Staffetta sono stati oggetto di truffe tramite attivazione di contratti non richiesti di fornitura di energia elettrica e gas. Le modalità sono le solite, per quanto in un crescendo di aggressività, con contatti al telefono fisso e mobile, a qualsiasi ora e giorno della settimana. Modalità condite stavolta dall'utilizzo di indirizzi email fasulli creati dal piazzista di turno, usati in tandem con numeri di cellulare altrettanto ignoti agli interessati, per attivare forniture senza alcun contratto firmato e iniziare ad inviare fatture non dovute per centinaia di euro. E a fronte delle contestazioni, la società fornitrice che si trova ad aver acquisito un cliente con questo bel sistema, invece di fare tre passi indietro con tante scuse (perché tutti conosciamo come funziona questa giungla, non solo chi fa il giornalista), ha la tracotanza di chiedere comunque il pagamento con la minaccia di adire l'autorità giudiziaria. E parliamo di un primario operatore sul mercato italiano, uno dei maggiori per volumi, non certo l'ultimo arrivato.
Se in tempi normali queste possono essere rubricate come semplici pratiche commerciali scorrette, in tempi eccezionali come questi – da tutti i punti di vista – non è esagerato parlare di sciacallaggio. Invece di perder tempo in futili liti e rivalità sulla rappresentanza, una priorità per i venditori - che oggi vivono la stagione più dura della loro storia - dovrebbe essere mettersi insieme e porre fine una volta per tutte a questa miseria che squalifica l'intero mercato.